gaston blumen

di Pietro Gavagnin

Partendo dalla  Chiesa dei Tolentini fino a campo Santi Apostoli possiamo compiere una piacevole camminata che attraversao orizzontalmente per tutta la sua lunghezza il sestiere di Canareggio, il qualeche ci porterà ad ammirare 4 opere di street art di Gaston Blumen. Il percorso, senza contare le pause “ bacaro”, dura circa 45 minuti. Vi consigliamo un orario diurno e non di punta per godervi al meglio le opere dell’autore cileno. Grazie alla gentilezza dell’autore, che potete trovare su ig come @gastonbluemen o visitando il suo sito gastonblumen.com (dove sono presenti tutti i suoi lavori),  abbiamo una breve storia sulla nascita di queste opere.

Ci scrive:
“I had the good and bad luck of going to live in Venice just when the covid started. I remember that during the carnival the streets were very full, but from one moment to the next they were completely empty, which was perfect for me. During the day there was a lot of police and military control, but at night I had the city to myself and I could go out and explore the streets and canals as if I were in another era. I felt very grateful to the place because many artists that I admire passed through there and also, in their paintings, they had shown me the city as it really was. I always thought that the Venetian school had exaggerated in its representations, until I verified that I was seeing the same thing as the old masters. As a form of gratitude, I decided to leave there a character who has traveled with me to many places, a girl that I love and admire very much and who today is in various cities. When I painted her on the walls, I tried to do it over some tags that I personally found ugly, especially because you could see the lack of care that went into making them and because for me it is very important to try to leave places in a better state than the one you find them in, at least from a personal point of view. In this sense, I like to think that if someone is going to paint over one of my paintings, it is because they sincerely believe that they can do something better, and that excites me a lot. I love painting in the street because I enjoy using my whole body to paint in a large format and because of the excitement that comes with doing something that for me shouldn’t be illegal, but I think I like even more the idea that the stories that the walls tell are something that is built collectively by many layers of information, like a great palimpsest. And being able to be part of that great document, no matter how small my contribution, is for me something incredible that I will treasure even after those paintings disappear. I hope I can paint there again sometimes.”

“Ho avuto la buona e cattiva sorte di venire a vivere a Venezia nel momento in cui il covid era iniziato. Mi ricordo che durante i giorni di carnevale le calli erano piene, ma all’improvviso sono diventate deserte. Durante il giorno giravano molte forze dell’ordine e militari, ma di notte avevo la città tutta per me e ho avuto la possibilità di esplorarla come se fossi in un’altra epoca. Sono rimasta affascinata da Venezia perché molti degli artisti che ammiro sono passati da qui e tramite i loro dipinti mi hanno dimostrato come come fosse davvero questo luogo. Ho sempre pensato che la scuola veneziana avesse esagerato nelle sue rappresentazioni pittoriche, fino a quando non ho visto con i miei occhi le stesse cose che vedevano i grandi maestri ai loro tempi. Come forma di gratitudine, ho deciso di lasciare qui un personaggio che ha viaggiato con me in tanti luoghi, una ragazza che amo e ammiro molto e che al giorno d’oggi si trova in diverse città. Quando l’ho dipinta sui muri, ho cercato di farlo coprendo alcuni graffiti che personalmente trovavo brutti, si poteva vedere la poca cura che era stata messa nel farli e soprattuto per me è importante provare a  lasciare un posto in condizioni migliori di quelle in cui lo si è trovato. In questo senso,  mi piace pensare che se qualcuno dipingerà sopra i miei disegni, lo farà perché crede sinceramente di poter fare qualcosa di meglio, e questo mi elettrizza. Amo dipingere per strada per l’ampio spazio che posso sfruttare con tutto il corpo e per il senso di eccitamento che si prova nel fare qualcosa di illegale, anche se per me non dovrebbe esserlo, ma penso mi piaccia ancora di più l’idea che le storie raccontate dai muri sono create collettivamente, sono informazioni stratificate, come un grande palinsesto. Fare parte di questo incredibile documento, non importa quanto piccolo sia stato il mio contributo, è una cosa che mi porterò dentro anche dopo che quei dipinti scompariranno. Spero di poter dipingere di nuovo a Venezia prima o poi.”

Per i più pigri abbiamo provveduto noi a fare qualche scatto dei murales grazie alla disponibilità di @light.ismybrush, ma vi consigliamo di visitare anche i link di Gaston Blumen e soprattutto di fare questa semplice passeggiata.

Di seguito il link di google mais per il percorso:

https://maps.app.goo.gl/ubiiGnCQg2zgRKw98

Tappa 1

Tappa 2

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