Fumettina

di Pietro Gavagnin

Ho avuto il piacere di intervistare per Naransa la sandonatese classe 2001 Tina Boem, mia amica di lunga data, ma sopratutto illustratrice e attivista. Ci parla del progetto “Fumettina” e delle battaglie che porta avanti ormai da diversi anni

Quando è nato il progetto Fumettina e perché?
Fumettina nasce in quarantena, come penso molti altri progetti, in un pomeriggio di noia ed agonia. Sentivo la necessità di esternare in qualche modo la voglia di socialità che dicono sia solita caratterizzare i vent’anni. Ero arrabbiata perché la mia curiosità non trovava sfogo, ma ero anche molto spaventata perché si sa che, nel piccolo della nostra cameretta, è più facile accusare i mali del mondo e sentirsi impotenti. Quindi ho preso la matita e, cosciente di non saper disegnare, ho provato a fare delle vignette più minimal possibile che rappresentassero me e i miei pensieri: le uniche cose con cui avevo contatto. 
Ammetto che mi fa strano parlare di quarantena oggi, e non nascondo mi rievochi brutte sensazioni, ma con sicurezza posso affermare di aver trovato un’utilità in quel confronto obbligato che ho dovuto avere con me stessa. E forse tutt’ora disegnare le vignette mi suscita questo contrasto interiore. 

Come realizzi le vignette?
Avevo iniziato con la matita su un mio quadernetto. Poi mi sono comprata Procreate dato che mio padre mi aveva appena ragalato l’iPad per la fine delle superiori e l’inizio dell’università. Il processo è semplice: apro un foglio di dimensione quadrata, bianco, e con la penna tecnica inizio a sviluppare l’idea su più layer finché non arrivo alla versione che più mi soddisfa. 

Alcuni disegni sono più personali, altri affrontano temi sociali importanti. Quali sono le battaglie che porti avanti e come?
Questa è la domanda difficile. Ero partita col disegnare me e la mia persona, quindi quelle non pubbliche parlano, o almeno ci provano, solo di amore e affetto. Poi ha preso il sopravvento la necessità di socialità di cui parlavo prima ed ho iniziato a disegnare i miei ideali. Dalla lotta al patriarcato alla violenza di genere, per poi più avanti realizzare un poster per una raccolta fondi per il Comitato No Grandi Navi. 
Ovviamente tutto passa anche per la musica e quindi ogni tanto c’è qualche riferimento musicale, ma principalmente quell’odio mosso da amore caratterizza tutto quello che faccio nella mia vita e di conseguenza emerge anche in fumettina. Però ovviamente il progetto è solo una cosa che ogni tanto ho piacere di fare, per me, per il resto cerco di muovermi nel sociale tra la militanza e l’università. 

La tua vignetta preferita? E quella che è andata meglio su Instagram?
Forse quella che preferisco è quella con la frase dei The Zen Circus: c’è Venezia, c’è la musica, ci sono io. 
Quella che è piaciuta di più su instagram invece è quella del 17 maggio, giornata mondiale contro l’omolesbobitransfobia. 

Parlaci di Amie Arrabbiate: di che si tratta?
Amie Arrabbiate è un collettivo di San Donà di Piave (VE), la mia città, nato insieme ad un po’ di giovani in difesa della legge 194/78 in seguito ad un’uscita spiacevole (se possiamo chiamarla così) del primo cittadino in supporto alla proposta di legge “un cuore che batte”. È un’amministrazione che, in seguito a molte altre vicissitudini, sappiamo porti avanti un’idea di città che non ci rappresenta e sulla quale noi vogliamo creare una sana opposizione con manifestazioni ed eventi transfemministi. Con fumettina ho creato il logo che ora ci accompagna con stickers e magliette.

1 commento su “Fumettina”

  1. Rossella Argentin

    Conosco Tina da sempre. Non le sono mai mancate la determinazione e la propensione ad una forte autonomia di pensiero e giudizio. Tutto ciò, intrecciato ad uno sguardo caldo verso il mondo e le sue fragilità. Bella testa, cuore aperto. L’ho vista nascere, ora è un essere completo e passionale. Rossella

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