intervista al gruppo di lettura ca’ foscari

di Giovanni Altavilla e Luca Miazzo

Com’è nata la tua passione per la letteratura?

Luna: In realtà, sorprendentemente, non ho mai letto prima dei quindici anni. Non mi piaceva leggere niente. Non ho avuto l’approccio giusto, nonostante mio padre fosse un grande lettore e fossi sempre piena di libri in casa. Poi alle superiori ho avuto questa professoressa d’italiano meravigliosa, una che pretendeva molto, severa, che aveva una passione incredibile per la lettura. Una di quelle che ha letto tutto e sa tutto. Mi piaceva molto stare lì ad ascoltarla e da quel momento, con i libri che ci consigliava di leggere, mi sono avvicinata alla lettura. Io poi ho sempre avuto una passione, sin da piccola, per l’Argentina e in generale per il Sudamerica. Quindi ho letto un libro in spagnolo e da lì ho iniziato a leggere praticamente tutti i libri in spagnolo che trovavo nell’unica libreria di Pavia e da lì è partito tutto. 

Qual è il romanzo che ti ha cambiato la vita? 

Claudia: Allora, non ho un romanzo in particolare che mi ha cambiato la vita, ma ho letto un racconto che per me è stato il giro di boa per capire cosa sarei andata a studiare, ed è «La noche boca arriba»di Julio Cortázar. Prima di partire per lo scambio in Cile per un semestre al liceo, non avevo mai letto niente di letteratura ispano-americana, non la conoscevo. Già leggevo, soprattutto classici europei e cose un po’ più contemporanee, quindi solo letteratura europea. Quando sono andata in America Latina per la prima volta, un professore di spagnolo mi ha fatto leggere questo racconto e sono rimasta folgorata. Poi vabbè questo prof è stato un po’ profetico perché mi ha detto: ‘tu verrai a studiare qui’, ma purtroppo non sono più potuta andare lì a studiare, cosa che però spero di poter riuscire a fare. E quindi la storia è questa: è legata sia al racconto in sé e anche al contesto a cui è legato il racconto.

Cosa consiglieresti ai giovani per farli avvicinare alla lettura?

Claudia: Sinceramente è una domanda a cui non si può dare una risposta. Uno potrebbe rispondere con dei tecnicismi, quindi insegnandoli delle cose, la passione per la letteratura, ma io trovo che sia una cosa innata. Innanzitutto ti devono piacere le storie, quindi forse l’idea sarebbe trovare dei momenti per raccontarsi delle storie. A me la passione per la lettura è iniziata da piccolissima perché mi venivano sempre raccontate storie e poi mi è venuta voglia di scoprirle. Non so, non voglio sembrare psicanalitica, ma devi iniziare quando sei piccolo. Poi magari capita quel colpo di fulmine, come è successo a Luna e trovi queste persone che ti ispirano tantissimo. Però non è la storia che ho avuto quindi mi è difficile immaginare questa cosa. 

Luna: Non so se sia la risposta giusta, però dipende molto dalla persona e diventa poi sempre più difficile con gli anni che passano avvicinarsi alla lettura piuttosto che ad altro. Però ad esempio a me è nata questa passione quando mi sono avvicinata a qualcosa che già mi interessava e piaceva e poi ho spaziato verso ogni tipo di libro. Quindi forse non è necessariamente un avvicinamento alla narrativa in quanto solo romanzo o racconto, magari c’è a chi piacciono i saggi perché ad esempio è interessato alla scienza e quindi inizia a leggere di conseguenza saggi scientifici, e poi quello ti porta a leggere anche altro. Quindi io direi che è fondamentale leggere perché così va in moto tutta la testa. Iniziare a leggere qualcosa sull’argomento che ti interessa e poi inevitabilmente un libro conduce ad un altro. Non puoi non continuare a leggere, secondo me, una volta che hai scoperto quello che ti apre a livello mentale.

Claudia: Si, be’ è anche fortuna secondo me. La questione è beccare il libro giusto nel momento giusto della tua vita che ti dà quell’input per iniziare a leggere più cose. Non è facile dare una risposta, è tanto personale. 

Luna: Poi ci sono anche persone molto selettive come mia sorella che legge solo fantasy. Io ad esempio li odio. E c’è chi legge solo saggi.

Com’è nato questo progetto, questo gruppo di lettura?

Giada: Allora, citando Luna, è nato per creare un posto per chi è appassionato di letteratura e del leggere in cui leggere qualcosa che sia diverso dai libri dell’università e per creare uno spazio in cui le persone possano condividere la loro passione. A volte nei corsi in aula all’università non tutti riescono a parlare, ed essendoci anche l’autorità del professore, non tutti riescono a intervenire o a dire quello che pensano. Quindi ti viene più difficile fare una cosa che invece in un gruppo di lettura è sicuramente più semplice ed è più facile anche poter interagire e dire cosa ti è piaciuto o no. Alcune persone magari si sentono bloccate e l’intento è appunto quello di creare uno spazio in cui ognuno si possa sentire tranquillo di condividere le proprie opinioni, toccando tutte le letterature che ci sono nel nostro dipartimento. 

Come scegliete i libri da presentare?

Luna: Per quanto riguarda i libri, scegliamo le letterature che sia quella francese, spagnola ecc. Poi scegliamo dei libri da proporre al professore che verrà all’incontro. Poi per la scelta finale del testo diventa una decisione di comune accordo con il professore. Però dal prossimo semestre vorremmo avere più autonomia nella scelta del libro da presentare al gruppo. 

Com’è il rapporto con i professori durante gli incontri?

Claudia: Ad ogni incontro c’è un professore che in pratica è il rappresentante della letteratura che portiamo. Per noi la presenza di un prof specialista nell’ambito del libro che abbiamo scelto è molto importante. Ad esempio, con l’autore svedese Stig Dagermanè venuto il professor Massimiliano Bampi e noi volevamo utilizzare i professori come una sorta di sicurezza che ci fosse qualcuno che inizia a parlare. Di solito introducono loro il contesto, apportano informazioni uniche, e alcuni hanno anche un rapporto di amicizia con gli autori dei libri scelti, e questo può rendere la discussione molto interessante. Poi giustamente loro, se si raggiunge un punto di indecisione in alcune tematiche o parti del libro, possono sempre dare la loro opinione professionale dando uno sguardo più ampio e arricchente.

Giada, Claudia e Luna: Fino a questo momento abbiamo contattato, o meglio, invitato noi loro. Ce n’è sempre uno diverso ad ogni incontro, specializzato su quel determinato autore, libro o argomento da trattare. Da un lato però non vogliamo dipendere troppo da loro, nonostante la scelta del libro sia stata in parte più una proposta del professore stesso. In particolare, il professor Sáez è stato fondamentale in questo progetto e soprattutto anche dal punto del vista dell’organizzazione è sempre stato molto disponibile per la riuscita di tutti gli incontri. In ogni caso abbiamo chiesto che venisse rispettata l’informalità dell’incontro; non deve essere una lezione universitaria ma più un approfondimento generale in cui tutti possano dire e condividere con tranquillità ciò che pensano del libro o dell’autore. Dal prossimo semestre però vogliamo fare dei cambiamenti: vogliamo arrivare ad un punto in cui la presenza del professore non sarà più essenziale come lo è stato sino ad oggi; ciò non vuole che verranno esclusi, però vogliamo dimostrare che il nostro progetto è molto importante per noi e per tutta la comunità studentesca di Ca’ Foscari. 

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