sentirsi all’altezza

di Erica Piatti

“Perché ti piace andare sui trampoli?
Mi fa arrivare un po’ più vicino al cielo, guardare da un’altra prospettiva aiuta. tutti ti ammirano estasiati e percepisci tutta la meraviglia. Ti rilascia una carica incredibile.”
-Matteo, compagnia trampolieri di Venezia-

Sentirsi piccoli fa spavento, può creare un senso di inadeguatezza. Improvvisamente però, con solo due bastoni di legno sui quali puoi camminare è il tutto che si fa più piccolo.

Partendo da un  workshop realizzato in Giudecca a febbraio 2023 ad alcuni fantomatici personaggi è sorta  l’idea di iniziare a praticare l’arte di andare sui trampoli, come a voler riprendere lo spirito surreale e circense della città lagunare. 

Esiste infatti luogo migliore per questa disciplina?
Nonostante non sia semplice destreggiarsi in bilico per calli strette e ponti, la città rende le figure bizzarre dei trampolieri assolutamente adatte al luogo e al tempo in cui ci si trova.

La compagnia dei Trampolieri di Venezia nasce proprio per cercare di promuovere questo teatro di strada tanto semplice, quanto affascinante. 

Wolfang Hauck, della compagnia “Die Stelzer – Theatre on Stilts”, ha realizzato il workshop presso il CTR (Venezia), con il fine di diffondere l’arte dei trampoli e cercare nuove pulcinelle che iniziassero ad invadere gli scorci più romantici della città. 

Innamoratosi egli stesso per primo di Venezia da ragazzo e, tornato nella città per insegnare, ha trovato terreno fertile nel quale porre radici.
Successivamente, alcuni alunni hanno deciso di intraprendere questo viaggio camminando un po’ più in alto del solito. 

In questi mesi sono state realizzate tre performance per la città (Burano, Campo Santo Stefano e Giudecca) con lo scopo di stupire cittadini e turisti, in modo da riportare alla mente la follia e la stravaganza che hanno caratterizzato e caratterizzano la città.

“Mettersi in gioco facendo  qualcosa di mai sperimentato prima mi ha dimostrato che posso lanciarmi in nuove sfide, che possono rivelarsi come una forma nuova per esprimere sé stessi”.
-Kerry, compagnia trampolieri di Venezia-

Quando si usano i trampoli, due sono le regole per non cadere: camminare costantemente e non guardare in basso. La costante costrizione verso l’alto comporta una sicurezza che se non si possiede si deve crearla.

Una volta tolti i trampoli anche il mondo di sotto, che prima ci sembrava così familiare e scontato, assume una nuova angolazione.

La prima passeggiata per Venezia è quasi magica, anche se all’inizio ci si sente osservati e leggermente a disagio arriva poi un momento in cui si dimentica di essere un po’ più in alto degli altri e l’attenzione si sofferma solo sui dettagli che normalmente vengono dispersi e si viene avvolti da un forte senso di meraviglia. 

La passeggiata è un momento magico come quello di un bambino che impara a camminare.

Essere sui trampoli mi fa sentire all’altezza, per una volta, del mondo sotto di me; facendo fatica a sentirmi normalmente adatto alle situazioni, almeno sui trampoli posso avere una prospettiva nuova e tutta mia.
Ho trovato il mio strumento per poter comunicare il semplice ma folle essere nella quotidianità senza farmi schiacciare da essa.
-compagnia trampolieri di Venezia-

Gli obiettivi che la nascente compagnia si pone sono di riuscire a creare uno spazio in cui poter coltivare quest’arte e insegnare a sempre più pulcinelle come camminare in nuovi modi.

In maniera disinvolta la compagnia dei Trampolieri di Venezia si interroga sulle modalità performative in cui ci si esprime senza voce.

Nuove altezze, nuove prospettive, nuovi equilibri.

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