le meringhe di nonna tita

di Pietro Gavagnin

Alla base della cultura italiana ci sono due pilastri, uguali in tutte le regioni e le provincie d’Italia: il cibo e le nonne. Da questo connubio nascono ricette segrete, trascritte in grossi ricettari o imparate a memoria e tramandate solo a figli e nipoti. La madre di mio padre, la signora Letizia, ma conosciuta come Nonna Tita, era sia cuoca che pasticciera. Aiutava mio padre con la preparazione delle materie prime per il suo ristorante, ad esempio curando decine di granceole (grossi granchi dalle zampe lunghe), mostrando a me, bambino, come si faceva. La sua casa e in particolare la cucina erano molto piccole. Tuttavia si riempivano di diversi profumi a seconda dell’ora del giorno. Per i miei compleanni era tradizione che mi preparasse la meringata, la torta alle meringhe. Dopo averci lasciato, non ne ho mai assaggiata una neanche lontanamente uguale. Non tutti i giorni però era festa, quindi nei giorni comuni dovevo accontentarmi, si fa per dire, delle singole meringhe che stavano ad aspettarmi in dispensa in un grosso contenitore di vetro. La ricetta della meringa è davvero semplice, richiede pochi ingredienti e se ne possono fare a decine in breve tempo. In casa bisogna avere uova, acqua, zucchero a velo e magari del succo di limone. Dunque se pagate la bolletta dell’acqua vi basterà spendere davvero pochi soldi al super mercato per avere il necessario. Premetto che esistono varie ricette per le meringhe, all’italiana o alla francese ad esempio. Io enuncerò quella della Nonna Tita, ma se ne conoscete altre rispettate pure le vostre tradizioni.

Cosa serve per la ricetta:
-100g di albume 
-100g di zucchero a velo
-succo di limone
-ciotola
-mestolo in legno -forno

Partiamo dal separare l’albume dal tuorlo. Ci sono vari modi per farlo, mia nonna rompeva l’uovo e, mettendosi sopra una bacinella, faceva passare il tuorlo fra i due cocci dell’uovo facendo scivolare nel contenitore l’albume. I tuorli avanzati, non azzardatevi a buttarli; metteteli in frigo o da parte per un altro dolce o magari una carbonara al volo. Se avete notato non ho detto la quantità dei “bianchi” (cosi chiamava gli albumi mia nonna). Per la quantità avete libera scelta, ma tenete a mente che per ogni 100g di albume vi serviranno 100g di zucchero a velo, quindi hanno un rapporto 1:1. Inutile dire che più grammi userete più meringhe avrete. Iniziate a sbattere gli albumi, aggiungendo man mano lo zucchero a velo precedentemente pesato. Mi raccomando, non inserire tutto lo zucchero subito, ma andate per step, aggiungendo qualche goccia di succo di limone. Il processo durerà 10-15 minuti, non stancatevi. Il vostro impasto sarà pronto quando il cucchiaio di legno (il test non è valido con mestoli in altro materiale) che state usando rimarrà in piedi da solo se posizionato in centro alla ciotola. Disponete poi l’impasto su una teglia dando la forma alle meringhe; potete farlo con un cucchiaio ma io consiglio una sac à poche (anche ricavata da un sacchetto in plastica). Le meringhe vanno cotte per 2/3 ore (controllate ogni 20 minuti dopo le 2 ore) a 100°. Se avrete eseguito tutto alla lettera avrete ora le originali meringhe di nonna Tita da poter mangiare a colazione o come energizzante nelle pause dallo studio.

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