NIZIOLETI 1.0

di Pietro Gavagnin

Come tutti ben sanno, girare per Venezia può essere complicato. Le strade non sono regolari, cambiano direzione repentinamente e creano scompiglio. In realtà, non si chiamano nemmeno strade, ma calli. Le piazze, esclusa al massimo Piazza S.Marco, non esistono;  ci sono campi e campielli che si differenziano per la presenza o meno di un pozzo. Questi erano il fulcro della vita di Venezia, dove si veniva a fare le faccende domestiche grazie all’acqua del pozzo, a giocare ed intrattenersi.

C’è poi il vero protagonista della città, il rio, e i meno famosi i rio terà, letteralmente “rio interrato”. I rii sono di dimensioni modeste e non vanno confusi con i canali, che sono larghi e profondi. Il più famoso è il Canal Grande, ma troviamo anche il Canale della Giudecca,
il Canale di Cannaregio, oltre al discusso e particolare Canale dei Petroli.

Aggiungiamoci le salizade, le rughe, i rami e le fondamenta, e Venezia si complica ancora di più.

La salizada ora non si differenzia più di tanto da una calle normale, se non che generalmente è più larga e affollata. Le salizada infatti erano le calle più frequentate, e si differenziavano solo per la pavimentazione in pietra, al contrario delle normali in mattone, ora inesistenti. Potete imbattervi in una salizada andando a prendere il battello a San Stae (ovvero San Eustacchio).

Le rughe danno un valore aggiunto alle calli. Esse sono particolarmente lunghe ed importanti, come Ruga Rialto o Ruga Giura; qua veniva e in certi casi viene tutt’ora vissuta una forte vita commerciale.

I rami sono sempre calli, ma molto stretti ed angusti, a volte sono vicoli ciechi. Sono utilizzati quasi esclusivamente dai residenti dato che conducono solo a magazzini o abitazioni.

La fondamenta infine non è altro che una via delimitata a destra o a sinistra da un rio e non da due caseggiati, come per le calle.
Per vedere un esempio di fondamenta e ramo, passate al Museo Di Storia Naturale, che si trova all’incrocio tra Fondamenta e Ramo del Megio.

Per fortuna però tutti questi elementi urbani hanno dei nomi. Anche se a volte non molto fantasiosi. Esistono diverse calle “del forno”, “dei preti”, “del magazen ” o “de mezo”. Con solo questi 4 nomi esistono ben 78 calli in giro per Venezia. Tuttavia ne esistono alcuni di molto particolari e curiosi. È giusto segnalare che i nomi non sono segnati su cartelli, come per le normali vie, ma su “nizioleti” (letteralmente “piccole lenzuola”), che sarebbero quegli affreschi bianchi con le lettere nere che si possono notare sugli edifici. Nelle prossime settimane svilupperemo una particolare rubrica dove vi farò da Cicerone per Venezia, spiegandovi l’origine, la traduzione e la tradizione della toponomastica dei vari nizioleti della città.

2 commenti su “NIZIOLETI 1.0”

  1. Articolo molto ben scritto ed esplicativo! Nonostante io abiti a Venezia da una decina di anni, dalla Puglia, non conoscevo l’esatto significato di ogni denominazione. Complimenti allo scrittore.

    1. Grazie mille per i complimenti, ti invito a restare aggiornato anche per le prossime uscite, dove spiegherò il significato di particolari nizioleti. Grazie ancora per la recensione!

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