Togliersi la maschera

di Ludovica Lancini

Venerdì 2 luglio il team di Naransa è stato invitato all’apertura della mostra Unmasked alla Galleria Itinerante di Venezia, dietro le Gallerie dell’Accademia, dove ha sostato fino all’8 agosto. 

Unmasked celebra l’arte libanese, presentando i lavori di tre artiste che mettono in luce l’inestimabile bellezza e la ricchezza culturale del loro paese. Attraverso tre tecniche molto diverse, le artiste svelano la profondità delle emozioni umane, approfondendo l’identità culturale e le narrazioni che danno forma alla loro patria.

Nel primo dei due piccoli edifici troviamo i quadri di Claude Saba, con cui abbiamo avuto modo di scambiare qualche parola in un meraviglioso mix di inglese e francese. Nata a Beirut, si è appassionata fin da bambina al mondo della pittura, dimostrando abilità straordinarie nel creare mondi e racconti. Crescendo ha realizzato che l’arte era il modo migliore per esprimere ciò che vedeva attorno a sé. Recentemente si è avvicinata a uno stile leggermente diverso, che mescola astrattismo ed espressionismo. Ci dice che spesso, però, ciò che preferisce è lasciarsi completamente andare alla pittura, abbattendo le regole tradizionali e le sue barriere mentali, per affidarsi solo al proprio istinto. 

Nella seconda sala veniamo avvolti dalle opere di Zeina Nader che da subito ci dice che, per lei, tra ogni arte c’è una stretta connessione. Infatti, invece che continuare la sua carriera immersa solamente nel cinema e nel teatro, decide di virare verso le sue due più grandi passioni: la scrittura e la pittura. Conosciuta per l’uso evocativo, seppur minimalista, dei colori e delle sfumature, cerca sempre di catturare le contraddizioni della vita, tra complessità e semplicità, dando vita a composizioni uniche. 

A collegare le due stanze ci sono le magnifiche maschere di Lina Husseini, l’artista che più di tutte sfida i confini convenzionali, utilizzando forma, colore e spazio per evocare profonde riflessioni. Divisa tra il Libano e la Francia, Lina fonde influenze orientali e occidentali, creando opere quasi trascendentali, che fungono da ponte tra culture e sensibilità molto diverse.

La mostra ha celebrato la resilienza e la creatività degli artisti libanesi, con l’obiettivo di creare un legame tra le culture e mettere in risalto la bellezza e la complessità di questo patrimonio. La loro partecipazione alla Biennale di Venezia ha segnato un momento significativo per l’arte libanese in Italia, sottolineando la rilevanza globale di tale cultura e offrendo una preziosa piattaforma agli artisti per condividere la loro visione con un pubblico internazionale.

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